mercoledì 20 aprile 2016

Amiche

Gli abitanti di casa mia sono in prevalenza animali, per ora stiamo tre a due per la fauna (ma spero che presto quel tre diventi un quattro) e dei due umani uno ha quasi 5 anni. Come potete facilmente immaginare, quando siamo in casa insieme e la tv è accesa è costantemente sintonizzata tra i canali 40 e 47 del digitale terreste, se non viene richiesto qualche cd visto già 1000 volte. La cosa non mi dispiace affatto, vista la tristezza dei palinsesti televisivi, e a cena preferisco cento volte guardarmi Doraemon che i telegiornali. Le volte in cui, invece, il despota del telecomando è con il padre ed io non sono immersa in qualche storia (mia o altrui) tendo a ripiegare su telefilm o film evitando accuratamente qualsiasi reality in cui litigano per ¾ del tempo e tutti i programmi di approfondimenti vari. Approfondiscono i delitti, approfondiscono la politica corrotta, approfondiscono la mala-sanità, approfondiscono il tracollo economico del Paese...Insomma scava scava ci seppelliscono sotto cumuli di terrore, malumore e sfiducia in tutto quanto. Le sere che non c'è niente nemmeno in tv o mi noleggio un dvd o ripiego su uno zapping furioso e deprimente (che fai mezzanotte davanti alla tv e non sai nemmeno cosa hai visto data la miscellanea di canali girati).
Venti giorni fa, invece, sono incappata in un programma interessante, un varietà condotto da una grande attrice ed una grande cantante: Paola Cortellesi e Laura Pausini. La prima sera ne ho visto poco, il despota ha preteso gioco e giubilo e poi nanna presto (la nanna presto l'ho imposta io a dirla tutta...) ma la seconda me la sono vista in diretta e l'ultima l'ho vista ieri sera grazie a Rai Replay (splendida invenzione). Devo dire che lo show mi è piaciuto moltissimo, in primis per la bravura innegabile delle due donne, la Cortellesi sempre poliedrica e talentuosa e la Pausini decisamente una scoperta piacevole e frizzante. Ma al di là della grande musica, degli schetch, dei monologhi attuali e commoventi, degli ospiti che hanno giocato con loro in modo spontaneo e divertito, quello che ho amato di più sono state proprio loro: Laura e Paola. Tutto è nato, montato, costruito sulla loro amicizia. Innegabili doti artistiche hanno fatto lo spettacolo, senza dubbio, ma il legame tra di loro, gli sguardi, le mani strette, gli abbracci...tutto era LORO. Non c'era frase dell'una senza complicità dell'altra, non c'era canzone senza ammirazione o pezzo di prosa senza apprezzamento. La stima reciproca innanzi tutto, e poi l'affetto con la A maiuscola, la stessa A di amicizia. E gli occhi si cercavano sempre, divertiti o rapiti, incoraggiati dalle mani e di frequente hanno intrecciato le dita. Amicizia: alla base di tutto LEI.
E io me la ricordo quell'amicizia, quella dell'ammiccamento e si scoppiava a ridere in due, quel vissuto reciproco e di pari passo. La stessa lunghezza d'onda, gli stessi binari, e se era così profonda da adolescenti, quando la vita è fatta di cose semplici e leggerezza, quanto potrà essere infinita da adulte, da donne? Quando si lavora e si è mamme, quando la vita (non solo la nostra) è completamente nelle nostre mani e stavolta, vent'anni dopo, siamo più consapevoli? Molto credo, penso sia una cosa che ci si radica dentro. Purtroppo questo tipo di amicizia a tutto tondo adesso non ce l'ho, eventi della vita, storie diverse, scambi a quei binari hanno fatto allontanare le strade, ma certe amicizie, certe persone mi rimangono care sotto la pelle e nella memoria e so che le avrò sempre vicine. Perché l'amore se ne può andare, può finire, di questo ne sono certa, ma la vera amicizia rimane anche a grandi distanze e con vite diverse e frenetiche, e sono certa anche di questo.

Amicizia e complicità, io ho visto questo alla tv per tre venerdì di seguito. Uno spettacolo dei sentimenti condito da grandi interpretazioni e musica eccellente, ma quello che mi è rimasto di più addosso sono stati gli occhi che si sono guardati, la mani che si sono strette e gli abbracci che si sono scaldati a vicenda.

giovedì 24 marzo 2016

E facciamolo!

Ieri sera, dopo qualche ora passata a scrivere, mi sono infilata nel letto e ho fatto il mio solito giro su Facebook prima di dormire. Scorrendo i post ne trovo uno di un'amica, riportava un pezzo di Brooke Hampton “Fallo, adesso”. Mi ha particolarmente colpito una frase, all'interno di uno scritto comunque tutto evocativo, e la frase era questa: “smetti di aspettare il momento giusto, fallo ora”.
Quanto tempo perdiamo aspettando il momento giusto? Quante occasioni lasciamo scivolare via? Innumerevoli, direi. Se si aspetta di avere le condizioni, i tempi, i luoghi adatti si rimarrà sempre fermi dove siamo, rischiando anzi di fare anche qualche passo indietro. O, peggio, ci fossilizzeremo in una realtà che non ci rispetta, che non ci rispecchia davvero, e che vorremmo cambiare. Ma più restiamo fermi più le forze ci mancano. Si sa che i muscoli più sono in allenamento più sono tonici e reattivi, ma c'è bisogno di compiere quel primo passo, battere la pigrizia (e soprattutto la paura) e partire. In barba a chi non ci crede capaci, a chi ci giudica e a tutte le pippe mentali che siamo bravissimi a farci.
Muoviamoci, spostiamo il peso da un piede all'altro, non è difficile, ma in avanti però, mi raccomando. Sia solo per fare una passeggiata al sole o andare al cinema, sia solo per rimbiancare casa o cominciare quel romanzo. E se siamo soli fa lo stesso, la solitudine, a volte, può assumere interessanti sfumature di libertà.
Fallo, ora. Facciamolo. Tutto si adeguerà di conseguenza, questo l'ho imparato sulla mia pelle. Omnia Mutantur, tutto cambia e noi non dobbiamo farci intrappolare dai timori, che non siamo di gesso ma di creta e ci possiamo modellare ai tempi, ai modi e alle conseguenze. Dobbiamo solo imparare il modo di usare quelle conseguenze senza perdere tempo.

sabato 27 settembre 2014

Mezzo pieno. Sempre.

Sono passati più di due anni dal mio ultimo post, ho riesumato questo blog perchè, in fondo, ha sempre un bel nome, un nome che ogni tanto dovrei ricordarmi per ridarmi quella serenità che prospetta (o augura). Le cose sono molto cambiate in questi due anni, equilibrate in un certo senso, anche adesso sono di nuovo "ballerine", ma io sono diversa, sono più consapevole di me e di quello che mi serve.
L'ometto è cresciuto molto, è un tipetto da materna e un bel chiacchierone che ama fare domande a raffica. Dio quanto lo amo....è la mia vita, tutto gira intorno a lui.
Ci sono tanti nuovi inizi in una vita, io ne ho vissuti diversi in questi due anni e so che ne vivrò altri, l'importante è trarre positività ed esperienza da tutto, non focalizzare troppo l'attenzione sulle sconfitte ma conservarle solo come moniti, così da trarne insegnamento. La vita va avanti, che si voglia o meno, sta a noi farla andare al meglio. E' tutto sempre in divenire, sia noi come individualità che in fatto eventi che possono accaderci, ma abbiamo un grande potere su tutti e due, se non quello di poter cambiare alcune cose, sicuramente quello di affrontare tutto nel modo migliore.
Così mi auguro di prendere sempre la parte più bella delle cose, anche se costretta dalle circostanze o da scelte che dovrò inevitabilmente fare, perchè credo sia l'unico modo di vedere quel bicchiere mezzo pieno, non so di cosa, ma comunque mezzo pieno. Sempre.

mercoledì 29 agosto 2012

TROVATE L'INTRUSO

Tre anni fa: in Comune e poi a festeggiare.
Due anni fa: un fine settimana romantico tra Toscana e Umbria, una settimana dopo avremmo concepito Sergio.
Un anno fa: mini-fuga con pargolo al seguito in Liguria, la nostra prima vacanza in 3.
Quest'anno: sola con Sergio, a meno di una settimana dalla firma dell'accordo per la separazione consensuale.

Chi si butta?

lunedì 30 luglio 2012

CAMBIAMENTI

Si dice che noi donne, quando vogliamo voltare pagina, cerchiamo di fare cambiamenti anche sul nostro aspetto. La maggior parte di noi stravolge l'acconciatura, ecco, quella io no, al massimo un'accorciatina, che mio figlio adora giocare con i miei capelli lunghi. Magari potrei rimettermi un po' in forma, cioè riconquistare una forma un po' meno "cilindrica", ma sinceramente ora come ora non ce la farei a mettermi a dieta, poniamoci l'obiettivo per il prossimo anno. Che cosa potrei cambiare? Mah, non saprei, anche perchè tutto ruota e deve ruotare intorno a Sergio: prima viene lui, poi, se avanza tempo e forza, arrivo io.
Però qualcosa va cambiatto, o almeno modificato, magari per aiutarmi a voltare quella pagina pesante come un macigno.

martedì 17 luglio 2012

Prima tappa...

Stasera appuntamento con l'avvocato, si va a decidere (più o meno) gli accordi della separazione. Siamo già abbastanza d'accordo su tutto, allora perchè c'ho questo magone nello stomaco? Sarà perchè è l'inizio della fine? Sarà perchè tutto diventerà reale? Mah... Tutti ch emi dicono: "stai attenta, fai mettere tutto nero su bianco, pensa solo a te ed al bambino..." Io ci penso, eccome, ma non è una situazione facile. Proprio perchè penso a lui devo sopportare tante cose ed accettarne altre, proprio perchè penso a lui non posso mandare chi vorrei a quel paese, proprio perchè amo quel teppistello di 14 mesi che sta cominciando a camminare sarò la donna e la mamma forte che si arriccia le maniche e guarda avanti. Sempre.

lunedì 16 luglio 2012

La mamma Serena ultimamente non è poi tanto "serena...."

La vita è un continuo divenire, oggi siamo una cosa, domani un'altra, dopodomani un'altra ancora.
Ieri moglie, oggi mamma, domani separata. Non è bello quando succedono le cose all'improvviso, quando il giorno prima c'è il sole, con qualche nube erto, ma comunque il cielo è abbastanza sereno, e poi arriva un bel temporale. Non un acquazzone estivo, che data la stagione sarebbe contestuale, ma una bella bufera con tanto di tuoni, fulmini e grandine. La grandine arriva quando meno te l'aspetti, ogni volta che accade si guarda fuori dalla finestra e si dice: Guarda, sta grandinando! E' un fenomeno che non capita spesso, che richiede determinate condizioni (che non so qualsi siano, non sono metereologa...) ma accade, talvolta.
Però è importante ricordarsi che la grandine ammacca, ma non rompe. Io adesso sono un po' ammaccata, ma mi scrollerò il ghiaccio dalle spalle e continuerò a testa alta.
Lo devo a me, al mio orgoglio e, soprattutto, a mio figlio: l'unico uomo della mia vita!