Ieri sera, dopo qualche ora passata a
scrivere, mi sono infilata nel letto e ho fatto il mio solito giro su
Facebook prima di dormire. Scorrendo i post ne trovo uno di un'amica,
riportava un pezzo di Brooke Hampton “Fallo, adesso”. Mi ha
particolarmente colpito una frase, all'interno di uno scritto
comunque tutto evocativo, e la frase era questa: “smetti di
aspettare il momento giusto, fallo ora”.
Quanto tempo perdiamo aspettando il
momento giusto? Quante occasioni lasciamo scivolare via?
Innumerevoli, direi. Se si aspetta di avere le condizioni, i tempi, i
luoghi adatti si rimarrà sempre fermi dove siamo, rischiando anzi di
fare anche qualche passo indietro. O, peggio, ci fossilizzeremo in
una realtà che non ci rispetta, che non ci rispecchia davvero, e che
vorremmo cambiare. Ma più restiamo fermi più le forze ci mancano.
Si sa che i muscoli più sono in allenamento più sono tonici e
reattivi, ma c'è bisogno di compiere quel primo passo, battere la
pigrizia (e soprattutto la paura) e partire. In barba a chi non ci
crede capaci, a chi ci giudica e a tutte le pippe mentali che siamo
bravissimi a farci.
Muoviamoci, spostiamo il peso da un
piede all'altro, non è difficile, ma in avanti però, mi raccomando.
Sia solo per fare una passeggiata al sole o andare al cinema, sia
solo per rimbiancare casa o cominciare quel romanzo. E se siamo soli
fa lo stesso, la solitudine, a volte, può assumere interessanti
sfumature di libertà.
Fallo, ora. Facciamolo. Tutto si
adeguerà di conseguenza, questo l'ho imparato sulla mia pelle. Omnia
Mutantur, tutto cambia e noi non dobbiamo farci intrappolare dai
timori, che non siamo di gesso ma di creta e ci possiamo modellare ai
tempi, ai modi e alle conseguenze. Dobbiamo solo imparare il modo di
usare quelle conseguenze senza perdere tempo.