martedì 27 settembre 2011

VOGLIA DI “CASALINGHITA'”

Quando nasce un bimbo ti sconvolge la vita, si sa, e non è facile ritornare alla routine a cui eravamo abituati.
Dei tanti aspetti che sono stati sconvolti me ne manca uno: cucinare. Io adoro cucinare, specialmente dolci, ed è un sacco di tempo che non faccio esperimenti. Ogni sera si mette in tavola la cena, ma sempre con le stesse cose veloci e pratiche. Quando immaginavo me nel futuro mi vedevo mamma di un paio di figli, in una domenica pomeriggio piovosa, tutta intenta a fare i biscotti e farmi aiutare dai bambini. Poi preparare torte fatte in casa per far merenda, piatti ingegnati ad arte per fagli mangiare anche le verdure senza che se ne accorgano...e il pranzo della domenica: elaborato, soddisfacente, sacro. Ecco perché, nonostante i vari obblighi familiari, io e Simone abbiamo deciso di passare la domenica mattina tutti intenti all'aspetto casalingo della famiglia. Non andiamo da nessuno a pranzo, lasciamo a bocca asciutta i rispettivi genitori per goderci quel piccolo spaccato familiare che, durante la settimana lavorativa, scappa sempre via troppo presto. Adesso Sergio è ancora piccolo e io sono a casa, ma quando sarà più grandicello e, sopratutto, io sarò rientrata a lavoro, questo spicchio di NOI sarà fondamentale ed unico. Con il tran tran quotidiano sarà l'unico momento in cui potremmo essere noi 3 e basta, la Famiglia con la F maiuscola, quel piccolo cerchio esclusivo che intendo mantenere. Mi dispiace per chi si aspetta altro, ma abbiamo deciso di starcene per conto nostro, un po' di più ed un po' meglio di quello che ci permette il resto della settimana, gli altri dovranno adeguarsi. Mi auguro solo di riuscire in questo intento, perché quell'immagine nella mia testa si possa veramente avverare.

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